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Immagine del redattoreRoberto Calcaterra

La Cefalea è una patologia.

La cefalea è una patologia che interessa circa il 25% della popolazione italiana con una prevalenza maggiore nel sesso femminile di tre volte rispetto ai soggetti maschi.


È una malattia spesso invalidante, multifattoriale, con riacutizzazioni frequenti, anche in soggetti trattati con terapie croniche specifica.


È noto che in soggetti più predisposti, l’alcool, i formaggi stagionati e gli insaccati siano in grado di scatenare un attacco acuto di mal di testa, così come tutti gli alimenti ultraprocessati, ricchi di additivi e conservanti. 


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Cefalea
In realtà alcuni alimenti ben precisi, che coinvolgono il nostro sistema digestivo in maniera importante e che non sono altro che gli alimenti a cui ognuno di noi è intollerante, sono il substrato biochimico per la genesi della cefalea.

Sono in grado di creare cioè, una infiammazione cronica, che predispone l’organismo alla cefalea. 


Queste tossine alimentari, sono in grado di generare un attacco di mal di testa - detto cefalgico - non essendo più neutralizzate dal fegato e dalle vie biliari sovraccaricati. La bile, se circola in quantità eccessiva, genera uno spasmo delle piccole arterie cerebrali, dando origine all’emicrania. Anche il reflusso gastrico non riconosciuto, o non diagnosticato, o trattato con i comuni inibitori della pompa protonica, erroneamente chiamati gastroprotettori, è in grado di generare cefalea, soprattutto notturna


Il fegato, a livello energetico, cioè con il suo meridiano energetico di pertinenza, (ne avevamo parlato qui) gestisce il funzionamento dei muscoli e perciò molte cefalee muscolo-tensive rispondono a un cambio alimentare e a una depurazione dell’asse epato-biliare-enterico. Sempre il fegato, che controlla tramite il meridiano del fegato anche l’occhio, è responsabile della fotobia (fastidio alla presenza della luce) e dai disturbi visivi che vengono associati al fenomeno, chiamato aura.


Chiaramente, anche lo stress, unito a una vita sedentaria, la nuova pandemia del mondo moderno, e ad abitudini dannose per il nostro organismo, come l’uso di alcool, fumo e sostanze eccitanti concorrono ad aggravare questa sintomatologia.

Un attacco di cefalea ci parla e noi dobbiamo imparare a tradurre questo messaggio, oltre ad ascoltare i segnali come la stanchezza, e quindi “ricordarci” di far riposare il corpo, e rispettare i ritmi sonno-veglia fisiologici (l’insonnia non è fisiologica, neanche se è ereditaria).  


La cefalea è caratteristica anche dei soggetti troppo legati al controllo della loro realtà, che non amano gli imprevisti e sottoposti a un eccesso di informazioni che non vengono elaborate ed eliminate. 


Come se un computer avesse costantemente un bombardamento di files che mandano il processore in corto circuito provocandone lo spegnimento… immaginiamo la nostra cefalea come una reazione quindi ad un eccesso. 


Come ogni patologia, anche la cefalea ci porta un messaggio profondo di riflessione, cambiamento e trasformazione. 


Il nostro primo passo, e non sbaglieremo mai a farlo, sarà sempre quello di cambiare le nostre abitudini alimentari.

 

“Il primo passo non ti porta dove vuoi, ma ti toglie da dove sei”

A. Jodorowsky

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